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Congresso SSRE 2018

Call for papers

Tutte le proposte devono essere inoltrate attraverso la seguente piattaforma elettronica: Login e rispettare le condizioni seguenti.

 

Formazione – Politica – Stato

Dagli anni Novanta del secolo scorso, sullo sfondo della cosiddetta scientifizzazione della società e dell’internazionalizzazione della politica, le pretese e le aspettative legate alla formazione sono cambiate. La politica ha reagito a questi mutamenti proponendo un’ampia espansione e una ristrutturazione dei sistemi formativi e dei rispettivi strumenti di governo. Sulla base dei nuovi concetti di governance le istituzioni formative si sono viste assegnare maggiore autonomia. Inoltre, sono state create e rafforzate le direzioni scolastiche, i consigli universitari e gli ulteriori organi di governance del sistema formativo. Al contempo sono stati introdotti nuovi strumenti di controllo, di valutazione e di responsabilizzazione. L’introduzione e la riforma di standard di formazione e dei piani di studio sembrano indicare che le intenzioni politiche non riguardino solamente il momento strutturale della formazione, ma anche i suoi contenuti e i suoi risultati. Come in altri settori, anche in quello formativo la rendicontazione, il monitoring, il new public management prima e la nuova governance poi, sono diventati concetti di riferimento per questa riorganizzazione complessiva.

Anche se lo Stato continua a rimanere l’attore principale nell’ambito della formazione, questi sviluppi hanno trasformato il suo ruolo, attribuendo a enti privati una rilevanza crescente. In Svizzera, in particolare, si è intensificata la cooperazione orizzontale fra i cantoni, ma anche alla Confederazione, con la formula dello “spazio formativo svizzero”, sono state assegnate competenze regolative più estese. D’altronde, sia a livello nazionale sia a livello cantonale, la politica formativa si orienta sempre più esplicitamente a sviluppi internazionali; la partecipazione agli studi Pisa o l’attuazione dei parametri fondamentali della Dichiarazione di Bologna sono solo gli esempi più lampanti di questa dinamica. Tutti questi sviluppi non solo hanno cambiato fondamentalmente il federalismo formativo in quanto parametro fondamentale dell’organizzazione dell’offerta formativa in Svizzera, ma hanno anche trasformato la relazione fra i cantoni e i rispettivi comuni. Nel corso dei processi di riforma degli ultimi venticinque anni, si sono quindi ordinate le relazioni fra le singole parti del sistema scolastico e si è accresciuta la permeabilità fra i diversi percorsi scolastici. Si è quindi anche rafforzata la consapevolezza e si è affinato lo sguardo sui passaggi interni al sistema formativo. Tutti gli ambiti formativi sono stati toccati da ampie riforme: l’istruzione prescolare, la scuola obbligatoria, le classi ridotte e quelle speciali, la formazione professionale, il settore medio superiore, le scuole universitarie e la formazione continua – per citare solo quelli più importanti. Contro diverse riforme e soprattutto contro i progetti di armonizzazione intercantonale si è però anche formata una resistenza pubblica.

In relazione a questi sviluppi il Congresso della Società svizzera di ricerca in educazione e della Società svizzera per la formazione degli insegnanti, che si terrà a Zurigo nel 2018, si propone di offrire un bilancio critico della relazione tra formazione e politica e, rispettivamente, tra formazione e Stato attraverso la presentazione e la discussione dei risultati della ricerca in questo ambito. Punto di partenza per questo orientamento tematico è, non da ultimo, l’incremento dell’attenzione riservata alle questioni inerenti alla politica formativa nell’opinione pubblica. Insieme ai contributi riguardanti il caso svizzero sono benvenute anche le proposte di interventi interessati ad altri contesti nazionali o con una prospettiva comparativa.

 

Le presentazioni, i simposi e gli altri eventi inerenti al convegno verteranno su tre riflessioni tematiche:

  1. In primo luogo essi tratteranno le questioni fondamentali riguardanti la relazione tra formazione, politica e Stato e la loro evoluzione generale. Questioni di ricerca inerenti a questo focus tematico potrebbero essere, per esempio: la politica di formazione ha assistito a una svolta neoliberale? Quale posizione assume il mercato nella formazione e quale ruolo investe invece lo Stato? Come si trasforma il ruolo di attori privati e di attori statali in ambito formativo? Qual è stato l’impatto dell’apertura internazionale e della globalizzazione sul rapporto relazione tra formazione e politica? Che significato è attribuito all’ambito scientifico nell’evoluzione della relazione fra formazione e politica? Inoltre, da un punto di vista più generico: come si sviluppa la politica formativa in relazione a cambiamenti sociali ed economici di ampia portata? Che ricadute ha questo sviluppo sui sistemi formativi e sull’azione pedagogica che si svolge al loro interno?
  2. In secondo luogo presentazioni, simposi e altri eventi declineranno il soggetto appena delineato per settori formativi particolari, dall’educazione prescolare fino all’istruzione superiore e universitaria, dalla politica d’inclusione scolastica alla politica di formazione continua.
  3. In terzo luogo presentazioni, simposi e altri eventi tematizzeranno il lato “strumentale” della politica formativa: le prassi amministrative legate all’istruzione, la definizione e il cambiamento di processi di selezione, di pratiche di valutazione, di procedure di accreditamento o il funzionamento di consigli scolastici, la partecipazione di associazioni (professionali) o le prassi di dirigenze scolastiche e consigli di supervisione universitari – per citare solo alcuni esempi.

 

Le presentazioni e i simposi riprenderanno uno o più di questi temi. Focalizzeranno uno dei vari livelli di governo o tematizzeranno la politica formativa nell’ambito del sistema di governo a più livelli. Analizzeranno inoltre la politica formativa a livello regionale, nazionale, o internazionale, ma potranno anche mettere in evidenza uno o più paragoni.

 

Contributi non tematici

Come consuetudine è anche possibile proporre – oltre ai simposi, alle singole presentazioni, tavole rotonde e dei poster inerenti alle riflessioni tematiche 1-3 – pure dei contributi non direttamente legati al tema del convengo. Questi contributi non tematici dovranno essere contrassegnati in quanto tali (4, contributi non tematici). La procedura seguita per valutare questi contributi è identica a quella applicata per i contributi tematici. Chi volesse invece organizzare un ritrovo di un gruppo di lavoro o altri eventi non soggetti alla procedura di review è invitato a rivolgersi al comitato organizzativo: sgbf2018@ife.uzh.ch.

 

Lingue

Possono essere inoltrate proposte per contributi in tedesco, francese, italiano o inglese. La presentazione del contributo si terrà nella lingua della proposta inoltrata.

 

Formati possibili e direttive per la sottomissione di contributi

I contributi possono essere proposti in quattro formati diversi:

 

Simposi

Un simposio dura novanta minuti, è composto da max. tre presentazioni e include un momento dedicato alla discussione. I contributi che compongono un simposio non possono provenire tutti dallo stesso progetto di ricerca. Sono particolarmente benvenuti simposi multilingui. A ogni simposio va assegnato un chair.

 

Tavole rotonde

Le tavole rotonde hanno una forma organizzativa più libera rispetto ai simposi. Durano novanta minuti e, di regola, vi partecipano attivamente più persone che nei simposi (per esempio nell’ambito di una discussione fra esperti). Il tempo di parola assegnato alla presentazione dei singoli contributi è dunque più breve, così da lasciare spazio alla discussione (anche con il pubblico) su un tema predefinito. A ogni tavola rotonda va assegnato un chair.

 

Contributi singoli

La presentazione di un contributo singolo dura compressivamente trenta minuti, di cui dieci riservati alla discussione. Il comitato organizzativo si impegnerà a raggruppare i contributi singoli proposti in simposi tematici e attribuirà un chair a ognuno di essi.

 

Poster

I poster sono stampati nel formato A0 (84.1 x 118.9 cm). Il comitato organizzativo stabilirà dei momenti durante i quali gli autori e le autrici dei poster scelti avranno la possibilità di presentare il loro contributo al pubblico.

 

Direttive per la sottomissione dei contributi

È permesso partecipare in quanto presentatrici o presentatori a solo uno dei formati sopra indicati (simposio, tavola rotonda, contributo singolo oppure poster), eccezione fatta per altre funzioni come quelle di chair o discussant. Per ogni contributo che si intende presentare nel contesto di un simposio, per ogni contributo singolo e per ogni poster va inoltrato un riassunto di 500 parole (max). Per le tavole rotonde il riassunto può comprendere 750 parole (max). I riassunti dei singoli contributi inerenti a un simposio vanno accompagnati da una descrizione dell’obiettivo generale del simposio (max 250 parole). Le proposte di contributo devono comprendere le informazioni concernenti tutte le persone coinvolte, come pure le indicazioni sulle domande di ricerca, sul quadro teorico e sull’ambito di ricerca. Per gli studi empirici vanno aggiunte delle indicazioni riguardanti i metodi di ricerca e i risultati preliminari. 3-5 parole chiave faciliteranno la scelta delle sessioni per il pubblico.

Tutti i contributi vanno inoltrati in forma digitale sul seguente sito: https://www.conftool.com/sgbf2018/

 

Scadenza per inoltrare un contributo

15 gennaio 2018

 

Procedura di valutazione

Tutte le proposte di contributo saranno valutate da due esperti o esperte. I criteri di valutazione sono: la qualità generale del contributo, la rilevanza della domanda di ricerca, la comprensibilità e il rigore del procedimento di ricerca, il potenziale di innovazione, e, laddove è opportuno, la qualità dei dati empirici e dei risultati.

Il comitato organizzativo si riserva il diritto di proporre ad autori e autrici cambiamenti riguardanti il formato del loro contributo. Qualora un simposio non sia approvato, i singoli contributi che lo avrebbero composto possono comunque essere presentati in quanto contributi singoli.

 

I risultati della procedura di valutazione saranno comunicati a fine marzo 2018.

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